RIVOLUZIONARI COL BUON SENSO

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Votare SI per riformare almeno quanto previsto (già un bel passo avanti) e desiderare la stabilità finanziaria nonché la crescita economica del nostro Paese è semplicemente espressione di buon senso.

TRA SERIO E FACETO

Un amico poco fa mi scrive un messaggio da Facebook: Cànditati, abbiamo bisogno di persone come te per cambiare questo Paese. Sorrido, lo ringrazio, e poi penso che questo Paese, così come buona parte del mondo intero, sta esternando una tale serie di paradossi e contraddizioni che ci vorrebbe un’analista psicologo o psichiatra per comprendere davvero chi siamo noi italiani e cosa veramente vogliamo.

Ieri sera ho pubblicato questo post che ha raccolto plausi e adesioni:
“ Non è che per votare SI si debba essere sostenitori di Renzi . Non Significa essere di sinistra se si aborre Salvini. Ne’ si è necessariamente pro casta ed establishment se il M5S fa venire il voltastomaco. Così come si può desiderare un maggior controllo e meno migranti in Italia senza essere di destra, tantomeno leghisti. In definitiva, votare SI per riformare almeno quanto previsto (già un bel passo avanti) e desiderare la stabilità finanziaria nonché la crescita economica del nostro Paese è semplicemente espressione di buon senso e di capacità di non essere pecora stordita da parolai e urlatori di questo o quel gregge. E se proprio volete mandare a casa Renzi sappiate che conviene a tutti sopportarlo ancora solo un anno in più, far passare la Riforma e non avere lo spread alle stelle. Tanto in ogni caso le elezioni saranno nel 2018. Perché farsi del male? “del nostro Paese è semplicemente espressione di buon senso e di capacità di non essere pecora stordita dai parolai urlatori di questo o quel gregge. E se proprio volete mandare a casa Renzi sappiate che conviene a tutti sopportarlo ancora solo un anno in più, far passare la riforma e non avere uno spread alle stelle. Tanto in ogni caso le elezioni saranno nel 2018. Perché farsi del male ? del nostro Paese è semplicemente espressione di buon senso e di capacità di non essere pecora stordita dai parolai urlatori di questo o quel gregge. E se proprio volete mandare a casa Renzi sappiate che conviene a tutti sopportarlo ancora solo un anno in più, far passare la riforma e non avere uno spread alle stelle. Tanto in ogni caso le elezioni saranno nel 2018. Perché farsi del male ?

Dall’entusiasmo e quantità di messaggi ricevuti in privato ho dedotto che le mie poche righe sono state lette come una sorta di “liberazione”, come un messaggio raro e tanto atteso ma percepito al contempo come “ sobillatore”, rivoluzionario ai giorni nostri. Così ho poi precisato poco sotto:
Ho scordato di precisare che essere pragmatici, o sensati, non significa assolutamente essere “democristiani”. Anzi. Di questi tempi sembrerebbe persino essere veri rivoluzionari fuori dal coro!

Cambiare il Paese. Un mantra, un desiderio o che altro?
Da 20 – 30 anni tutti, ma proprio tutti, dicono di volerlo, auspicarlo , sperarlo, sognarlo. Così in effetti pare, stante le dichiarazioni e invocazioni reiterate di persone di ogni appartenenza o fede, religiosa o politica o di semplice pensiero civico e civile o incivile che sia. Di ogni età, estrazione, classe socio culturale ed economica, regione, città.
Questo è un fatto.
In questi stessi 20-30 anni gli stessi tutti, ma proprio tutti come sopra descritti, si sono lamentati e talvolta disperati per un’infinita lista di malesseri e ingiustizie e disservizi di ogni tipo e specie in ogni ambito, provocati essenzialmente da ( sintetizzo come al bar ):
1) un sistema politico-pubblico-di giustizia che non funziona e troppa burocrazia
2) politici ladri e incapaci e pure troppi e troppo pagati
3) governi che promettono e non fanno o non riescono a fare perché bloccati dal sistema e dalle opposizioni
4) governi che aumentano solo le tasse e la spesa pubblica
5) governi, regioni, centri di potere che ci hanno mandato in malora
6) governi succubi della politica estera e della UE (sbagliata e causa dei ns mali pure quella)
Anche questo è un fatto.

Seppur ciascuno attribuisca poi la “maggior colpa” al colore o al premier di turno che non ha votato, resta il fatto che devo ancora incontrare qualcuno che si sia detto soddisfatto dell’operato complessivo di questo o quel governo.

Da osservatore non allineato, una sorta di agnostica della politica se volete, notai fin dai tempi che le lamentele del popolo italiano nei confronti di un Premier che si fece praticamente vanto di essere un puttaniere dedito in primis ai suoi affari e interessi personali, che prese in giro l’intero Paese e mancò del benché minimo rispetto verso il popolo, le istituzioni nazionali ed internazionali, facendo passare una prostituta minorenne per la nipote di un Capo di Stato straniero ( altre sue “ protette” per le stesse ragioni le aveva ben piazzate nel frattempo in Parlamento, Regioni ecc.), non furono poi così tanto indignate e aggressive come ci si sarebbe aspettato, visto che anche l’economia andava a carte e quarantotto ( Spread 500 punti e tutti i dati in negativo come mai visto prima).
Pure questo è un fatto. Strano, vero?
La sinistra di D’Alema-Bersani & co.,in Italia, vomitava indignazione a parole ( molto “ eleganti e sommesse” rispetto al gergo incivile e brutale di oggi) ma, concretamente, che fece? Nulla!

Concretamente agì, come è noto, la UE. E pure su questo molti ebbero a che dire, scandalizzati che “ altri “ ci avvisassero di aver toccato il fondo e che se non avessimo cambiato uomo, governo e registro lo spread a 500 punti ci avrebbe definitivamente sprofondato in un baratro entro pochi mesi.

Viaggiavo molto per lavoro al tempo, all’estero, e mi colpì il livello dei commenti di Europei ed extraeuropei, un senso di umiliazione tremenda quando mi chiedevano “ ma com’è possibile che voi italiani, con la storia e la cultura che avete alle spalle, vi tenete un Premier indecente, buffone, scandaloso e che poi vi ha rovinato ancor più dei precedenti in termini economici? “.

Arrivò così, pronto intervento – emergenza soccorso – cura d’urto per Italia in condizioni economiche da terapia intensiva e votato da tutte le forze in Parlamento, il Governo Monti.
Medicine amare e rigore, pure lacrime e sangue, tutti ci scoprimmo più poveri e spaventati del futuro e dovemmo ingoiare la minestra. Che in ogni caso fu salvifica, a mali estremi estremi rimedi. Ma il popolo italiano odiò ( e ancora odia) le riforme ed i provvedimenti “ Salva Italia “ e lo stesso Monti come se ne fossero stati la causa, anziché l’effetto, la chemioterapia obbligata per il Cancro causato da 20-30 anni di politiche dissennate di centro sinistra, centro destra in alternanza e rimpasti governi ogni 9 mesi di media, e ancora centro sinistra e centro destra, quest’ultimo per 17 anni su 20.
Fatto, anche questo è un fatto.
Si deduce che:
Chi per salvarti ti prescrive una cura sgradevole è più colpevole e odiato di chi ti fa ammalare. E più inviso della malattia stessa, che può ucciderti.

Già allora mi chiesi “ ma siamo sani di mente o no?”. E’ un paradosso grosso come una casa, come se uno dovesse odiare l’oncologo perché gli diagnostica il cancro in tempi utili per sopravvivere se si sottopone alla chemio.

E adesso con Trump dobbiamo pure assistere ( e subire, qualcuno prima di parlare si ricordi che ormai tutto è globalizzato, uno starnuto fuori posto là arriva come tromba d’aria a noi che soffriamo di instabilità molto più degli altri a causa del debito enorme accumulato in particolare dal 1985 in poi ..siamo i funamboli con un sacco da tonnellate sulle spalle) al trionfo dilagante della più pericolosa stupidità umana mai vista prima negli ultimi 60 anni. Gioire per aver consegnato gli USA ad un “antisistema benefattore del popppolo” che è invece un individuo notoriamente amorale e truffaldino legato ( in quanto personalmente debitore tra l’altro ) a doppio filo alle più potenti banche d’affari mondiali, quelle che attraverso le peggiori porcherie della finanza arricchiscono da decenni sé stesse e pochi ultra mega ricchi alle spalle di tutto il resto della popolazione mondiale, è quanto di più idiota possa esistere. Scriveva, molto meglio me ovviamente, le stesse cose ieri Serra su l’Amaca.

Non so dove andremo a sbattere a breve, so solo che accadrà molto più pesantemente se non passerà il SI. Anche perché se passerà il No di certo c’è solo un’incertezza a 360° , chi non riesce a Governare Roma e in compenso fa nomine di corrotti e famigliari in pieno stile Caligola (nominò senatore il suo cavallo Incitatus, ricordate?) cosa può portare a questo Paese se non un disastro epocale? O pensate che una coalizione da grande ammucchiata di questa destra possa darci qualcosa di diverso da una debacle totale? Ma i novantenni partigiani me lo spiegano cosa pensano di ottenere per i loro figli e nipoti, vogliono forse far provare loro ( e a noi tutti ) l’emozione gratificante di ritrovarci tutti sul lastrico a lottare per un tozzo di pane perché avere una casa di proprietà ( circa il 76% degli italiani) è un lusso che ci dobbiamo scordare? O l’odio che si nutre nei confronti di un Premier ( che non è certo un dittatore come gli Erdogan, Orban ecc.) è più importante della nostra stessa vita e del futuro del Paese?

Io penso che anche il più frustrato ed arrabbiato dovrebbe, dopo aver dato sfogo verbalmente al proprio malessere, considerare invece che si rischia di crollare definitivamente, che c’è ancora molto da perdere e che lo perderanno per primi proprio i più deboli se non facciamo scelte di buon senso.

Essere pragmatici e sensati non dipende dall’appartenenza ad una sfera politica, dei politici non ci fidiamo da anni, men che meno dovremmo aver fiducia di chi incita al salto nel vuoto col solo scopo di guadagnare poltrone, potere e compensi ora di altri senza avere progetti concretamente realizzabili e credibilità per metterli effettivamente in campo. I veri rivoluzionari antisistema oggi sono coloro che usano il cervello e guardano un passo al di là del loro naso. Pensateci.

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Profilo Autore

Rossana Rossi

Una creativa a tutto campo, con solido background professionale in area marketing e comunicazione, brand & image building. Dal 1985 si occupa di marketing e comunicazione integrata Media -PR -Ufficio Stampa, dirigendo e coordinando al contempo, in qualità di Direttore Operativo, anche i reparti creativi e produzione in Agenzia. Gestisce e pianifica personalmente le iniziative delle aziende clienti dei settori arredamento, moda, food&beverage e cosmesi, dalla piccola-media impresa al grande gruppo multinazionale. Nel 2005 inizia la sua attività in proprio con una formula singolare, scegliendo di lavorare come una “house agency” per poche selezionate aziende e solo a progetti che ritiene professionalmente condivisibili. Nel 2009 le viene affidato l’incarico di un progetto integrale di creazione e lancio di un nuovo brand di accessori e complementi d’arredo. Da allora affianca alla propria usuale attività il ruolo di consulente Marketing & Creative Director.Nel 2013, per puro divertissement, idea e sviluppa , in collaborazione col designer Giampietro Tonetti , il progetto ITWEET – The Expressive Design.

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